Molto piccole, estremamente importanti per l’ambiente: le api svolgono un ruolo fondamentale per gli ecosistemi e per le colture agricole che assicurano il nostro cibo. Nell’ultimo decennio, però, i ricercatori hanno notato un declino nella loro presenza in varie aree del mondo, con dati preoccupanti sulla riduzione : per questo le Nazioni Unite nel 2017 hanno istituito la Giornata mondiale delle api che si celebra il 20 maggio, un’occasione per richiamare l’attenzione di tutti sull’importanza delle api per la biodiversità, la conservazione degli ambienti e la sicurezza alimentare.
Come ricorda l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, “con l’impollinazione le api svolgono una funzione strategica per la conservazione della flora”, comprese naturalmente le piante coltivate per produrre cibo. Pensando alle api, il primo alimento che viene in mente è sicuramente il miele, conosciuto fin da tempi remoti visto che le prime arnie costruite dall'uomo risalgono al VI millennio a.C., ma il ruolo delle api è molto più vasto. “Circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale - sottolinea ancora l’Ispra -. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori”.
Proprio sulla rigenerazione della biodiversità e sull’attenzione verso le api si incentra uno dei progetti che Carrefour - il partner dei negozi Le Rocce - porta avanti in Italia ormai da tempo. L’intervento è nato nel 2022 in collaborazione con 3bee: sono state create delle Oasi della biodiversità in cui viene studiato lo stato di salute dell’ambiente e si lavora per rigenerare la biodiversità.
Come? In diverse aree del Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Lazio nelle Oasi sono state messe a dimora piante nettarifere autoctone che garantiscono una fioritura scalare, cioè distribuita su diversi mesi dell’anno. I primi risultati sono incoraggianti: il monitoraggio condotto grazie a Flora, una nuova tecnologia dell’Agenzia Spaziale Europea, ha rilevato nelle Oasi una produzione di nettare pari a 420,9 kg all’anno, con effetti positivi sulla presenza delle api e sull’assorbimento della CO2.